Guida del Santuario d’Ercole Vincitore a Tivoli: storia e origini

Considerato uno dei gioielli archeologici più belli della città, il Santuario d’Ercole Vincitore è una monumentale costruzione situata a 300 m. fuori dalla cinta muraria e costruita in parte sull’antica via Tiburtina.

Per molto tempo fu un luogo di pellegrinaggio, un luogo dove sacralità e commercio si mischiarono insieme, sostenendosi l’un l’altro. Un luogo per molto tempo perso e ora ritrovato, per donarlo di nuovo a chi cerca i passi della storia nelle nostre belle terre. Tivoli è una di queste.

Tibur e Ercole Vincitore: le origini

L’antica Tibur, molto più antica di Roma, fu, con tutta probabilità la promotrice del culto di Ercole. Un’economia in prevalenza pastorizia, le impose di adorare e offrire doni al dio protettore delle greggi, Ercole. Sulla via della transumanza, riconducibile alla via Tiburtina, si ergevano piccoli luoghi di culto già agli arbori della storia di questi abitati.

Fu solo in seguito che il culto di questo dio venne importato anche a Roma in età tardo repubblicana. Non più solo protettore delle greggi ma anche dei commerci, il suo culto fu localizzato nel Foro Boario (mercato dei buoi) a Roma.

Questo foro, divenne un’importante luogo di smercio del sale, altro elemento di cui era protettore Ercole. Il sale, ai tempi dei romani, era veramente molto importante. Basta riflettere sul fatto che la parola salario deriva dalla parola sale, in quanto i soldati romani venivano pagati con il sale.

L’appellativo Vincitore è probabilmente dovuto ad una vittoria dell’antica Tibur sui Volsci o, secondo altri, sugli Equi.

Il Santuario di Ercole Vincitore: la storia

Fu edificato dalla metà del II sec. a.C. fino all’età augustea e la sua grandiosità architettonica lo colloca fra le opere più importanti dell’epoca.

È il più grande tra i santuari italici dedicati ad Ercole in Italia e il secondo di tutto il Mediterraneo. Il primo è quello di Gades in Spagna.

L’ubicazione

Il luogo scelto dove venne edificato il santuario non fu casuale. Un’area extraurbana molto strategica e meglio controllabile.

Il santuario tiburtino infatti sorse lungo un percorso che poi diventerà Via Tiburtina-Valeria già usato per la transumanza. L’ubicazione quindi era perfetta perché qui venisse eretto un santuario ad Ercole, venerato come protettore delle vie di transumanza nonché degli scambi commerciali che avvenivano lungo questa ‘strada’.

La struttura

La vastità dell’area occupata dal Santuario è davvero impressionante: 3.000 mq. Un’area paragonabile a quella del Colosseo o della basilica di San Pietro.

Come altri santuari contemporanei, l’edificio si articolava in tre strutture principali: un teatro, che poteva contenere sino a 3.600 persone e che sfruttava il naturale dislivello del terreno; una grande piazza porticata, questa era l’area sacra, centro del sistema, ed un tempio.

Il Santuario fu costruito con la tecnica dei terrazzamenti sopra il fiume Aniene.

Il Santuario inoltre era dislocato su due livelli, quello inferiore era dedicato al commercio, mentre quello superiore, l’area sacra, era il luogo dedicato al culto di Ercole, dove i fedeli, venuti a venerare ed interrogare il dio, si radunavano.

La storia: dal suo splendore al suo declino

Fino al IV sec. d.C., quindi per 600 anni, il santuario di Ercole Vincitore fu abbastanza florido. Possiamo stabilirne il declino quando Tivoli venne conquistata dai Goti di Totila nel VI sec. d.C.; fu allora che iniziò il definitivo abbandono dell’edificio, la cui manutenzione era troppo onerosa, e che già mostrava segni di decadenza. La natura iniziò a farla da padrone ricoprendone i marmi e i fregi. Divenne a poco a poco un luogo dove reperire materiali edilizi.

Nel Medioevo la struttura di Ercole Vincitore fu diviso tra enti religiosi, privati.Nel 1227 vennero costruiti due luoghi di culto modificandone la struttura.

Nel XVI secolo aumentarono i privati, proprietari del complesso. Grazie alla realizzazione di terrapieni si diffusero vigneti ed orti e nel XVII secolo cominciò la fase di industrializzazione del complesso. Questo portò a una modificazione radicale del monumento.

Fu solo negli anni ‘50 del XX secolo che il Demanio prese possesso di tutto il complesso e ne iniziò l’opera di restauro. Un’opera complessa che si è completata nel giugno del 2011, dopo più di 10 anni di lavori.

Se volete conoscere i giorni di apertura e costi consultare l’articolo dedicato al Santuario di Ercole Vincitore.

Siamo felici che anche questo sito archeologico sia stato ripristinato per donare a tutti gli amanti della storia la possibilità di ritornarvi almeno con l’immaginazione!

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